L’edificio proposto s’inserisce nel contesto cittadino esistente con la duplice ambizione di affermare l’identità della funzione universitaria e stabilire un rapporto con il carattere culturale di Ferrara senza rinunciare a testimoniare la contemporaneità dell’intervento.
Il nuovo fabbricato è reso all'istante visibile dall’ingresso al Polo universitario e dalla prospiciente hall del Dipartimento di Matematica. La compattezza del volume, di un solo livello fuori terra, lascia ampio spazio intorno a sé per stabilire una chiara gerarchia delle aree esterne creando ambiti di relazione, spazi di servizio e altri destinati al ricovero delle biciclette. L’architettura si distingue per l’ampio “vuoto” centrale corrispondente all’atrio, che contrappone trasparenza, leggerezza e luminosità alla forte opacità del volume mono-materico.
A questa logica “architettonica” corrisponde l’esigenza di attribuire permeabilità verso gli spazi comuni e di relazione, garantendo protezione e riservatezza alle aule didattiche che sono esclusivamente rivolte verso la quiete degli spazi verdi compresi tra l’edificio e i muri in laterizio di confine tipici del tessuto del centro storico ferrarese.